11.4.06

Via 7ª = 09-52

Capacità di pensiero organico e conviviale

Il pensiero organico è una forza piccola (esagramma 09) ma assolutamente capace di tenere a bada il grande dominio dell’astratto sul concreto, o del "disorganico" sull’"organico", operato dai potenti (signoraggio). Esso ti rende diligente nella capacità di focalizzare nei dettagli gli oggetti che percepisci, e ti permette di osservare con concentrazione le cose. Il rapporto di questa forza con l’atto del soffermarti su di esse (esagramma 52), ti dona la calma, necessaria alla facoltà di convertire la direzione del tuo pensare verso un determinato obiettivo, per l’attuazione di esso attraverso la via migliore. In tal modo ottieni la cosiddetta calma dei forti, che è il vero potere con cui è possibile porsi a servizio dell’organismo sociale. L’organismo sociale è società organica, il cui contenuto è umano, non cartaceo. La società con contenuto cartaceo è invece quella dominata dai fantasmi giuridici che, spaventando la gente, fa ammalare l’organismo sociale. La strumentalizzazione del fantasma giuridico istituzionale è l’arma usata dai dominatori per la manipolazione dei capitali dei dominati. Questo tuo potere è dunque molto importante perché può fare di te un operatore di pace e di convivialità, a partire dall’inazione o, tutt’al più, dall’azione dolce di una minima forza: il ragionamento concreto, vale a dire il pensare che procede con esempi concreti, come quello espresso da quanto segue.
Come non è concepibile un’automobile senza l’autista, così non è concepibile uno strumento senza un soggetto che lo usi. Certo, si può anche sostenere il contrario, parlando per esempio di “soggetto in sé”, “strumento in sé”, o di “soggettività strumentale”, ecc. Però, così facendo, si esce dal pensare organico, e si entra nel pensare astratto. Per chi invece voglia pensare concretamente non è concepibile società che adotti giuridicamente l’esistenza di una soggettività strumentale senza che vi sia anche una società strumentalizzante. Di fatto, con l’avvento della soggettività strumentale, cioè dello Stato costituzionale, nel campo del diritto, l’etica cambia in quanto il concetto di società è privato del suo contenuto umano. Anticamente erano le “gentes” che creavano la struttura della società, ed il capo della “gens” era, grosso modo, il “senator”. Il “senatus” era il collegamento dei vertici di grandi nuclei familiari che realizzavano la coincidenza della società con i soci. La società aveva contenuto umano.
Con l’avvento della società strumentale, il fantasma giuridico, inventato dalle scuole di Stato di materialistica hegeliana memoria, la società è diventata un concetto senza contenuto umano, cioè uno strumento, tanto che oggi si parla di “strumento personificato”, “soggettività strumentale”, “persona giuridica”, “centro astratto di imputazione giuridica dei rapporti”, e così via, in cui di definizione in definizione si è ridotto il concetto di società a strumento, cioè a concetto senza contenuto umano. Onde la crisi economica mondiale, in quanto col cambiamento del concetto di società si è avuto il cambiamento del concetto di moneta. Se con la società organica vigeva il principio della moneta di proprietà del portatore (moneta d’oro di proprietà del portatore), con l’avvento della soggettività strumentale si è sostituita la moneta proprietà del portatore con la moneta debito del portatore: il portatore è diventato come un pollo di batteria ed il padrone della moneta è diventato come un allevatore di polli, che può dare alti quantitativi, o bassi quantitativi di mangime ai polli, a seconda che egli aumenti o diminuisca il potere di acquisto della moneta, o la quotazione dei titoli in borsa, o le quotazioni di mercato, tanto nel mercato dei beni immobili, quanto in quello dei generi alimentari: oggi per esempio la politica dell’agricoltura è ancora quella disorganica che mira a creare economia politica più che produzione agricola, per esempio come quando programmava (governi democristiani), l’abbandono delle terre, o l’abbattimento dei capi di bestiame in nome dell’industria, o la distruzione degli agrumi (governi recenti), ecc. Questo significa che col mercato disorganico i popoli devono vendere prodotti agricoli per comprare prodotti industriali e viceversa. In tal modo gli Stati di carta (persone giuridiche) in nome della compra-vendita sono costretti a indebitarsi con le banche centrali, perché necessitano di denaro altrettanto disorganico, cioè astratto. Ecco perché il mercato disorganico è sempre assetato di denaro.
Si potrebbe parlare a lungo di questo problema del dominio dell’astratto sul concreto.
Tu hai invece il potere di focalizzare i problemi, attraverso il tuo concentrare l’attenzione sul dettaglio, restando tranquillo, e sperimentando la quiete.
Se sei di sinistra o se sei di destra, troverai in quanto segue una ragione per accogliere il risultato elettorale del 9 aprile 2006 come la massima felicità, in quanto massima occasione (dovuta al pareggio elettorale) di unificazione fra sinistra e destra: pensando in modo organico a Benito Mussolini e a Karl Marx è possibile infatti osservare che il giusto percorso di servizio alla collettività ha come sano presupposto la nostra capacità di soffermarci con calma sul fatto che per esempio Mussolini non distruggeva i prodotti, né ammazzava i bovini, ma faceva la battaglia del grano per l’incremento della produzione, perché combatteva la grande usura (plutocrazia), e quando parlò della guerra del sangue contro l’oro mise il dito sulla piaga, esattamente come lo aveva messo Marx nel “Capitale”, quando mise sotto accusa il capitalismo finanziario della banca d’Inghilterra. Marx e Mussolini dissero la stessa cosa, solo che non avevano capito che il problema di fondo andava risolto con il principio della proprietà popolare della moneta. Anche Lincoln e Kennedy hanno fallito per non avere capito ciò. E morirono assassinati perché volevano creare moneta di Stato, opponendosi all’usura della banca centrale. Infatti la vera ragione è che i manipolatori di capitali non possono perdere la sovranità monetaria, in quanto essa è una con la sovranità politica. Si tratta di due realtà che sono inscindibili: o si hanno entrambe, oppure ogni politica non può esistere.
Pertanto, il ragionamento da fare oggi non è più quello dello statalismo comunista o fascista: la moneta non dev’essere di proprietà dello Stato ma del cittadino, il quale va dichiarato proprietario della sua parte di moneta. E chi ha come te il potere del pensiero organico e conviviale, sa che contro questa affermazione non potrà mettersi nessun politico del futuro senza perdere la base elettorale.